Arnaldo Gardella

Arnaldo Gardella nacque nel 1873 a Genova da Costanza Abbiati e Jacopo Gardella. Giovane rampollo di una famiglia di architetti ed ingegneri, non poteva che proseguire i suoi studi classici con l’iscrizione alla Regia Scuola Milanese e con il conseguimento della laurea in ingegneria civile.

Era la fine del XIX secolo, ed il giovane Arnaldo cominciava finalmente a farsi largo nel mondo del lavoro. Bisogna però attendere gli anni ’20 del ‘900 perché la sua posizione si consolidi. Proprio in quel periodo l’ingegner Gardella collabora con Luigi Martini, altro stimato professionista attivo nel capoluogo lombardo. Dalla collaborazione tra i due nascono diverse strutture pubbliche. Tra esse ricordiamo in questa sede soprattutto il Policlinico di Pavia e l’ala femminile del manicomio di Alessandria.

Negli anni successivi, almeno sino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’ingegnere si dedicò alla progettazione dello storico Albergo Europa di Tortona e quindi di un ospedale civico sito in zona. Si dedicò anche al rifugio Ferraro, al bel villino Caruso, alla Casa di Cura Domenico Crespi ed all’ospedale pediatrico di Alessandria.

Tra le due guerre invece i suoi progetti riguardarono perlopiù l’Educatorio ed il Palazzo Borsalino, l’Istituto Casa della Divina Provvidenza di Alessandria e varie strutture minori. Arnaldo Gardella scelse perlopiù di operare nei dintorni della Valle Scrivia, di Alessandria e Tortona.

Alla sua morte, sopraggiunta il 12 marzo del 1928, prese le redini dell’attività il figlio Ignazio Gardella, anch’egli ingegnere. In un certo senso quest’ultimo debuttò sul mercato con un lavoro a quattro mani: proseguì infatti il progetto del Sanatorio Antitubercolare di Alessandria iniziato dal padre.

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