Palazzo dell’Arte di Milano

Il Palazzo dell’Arte di Milano fu costruito in pochissimo tempo tra il 1931 ed il 1933 su un progetto dell’architetto Giovanni Muzio. Si trova in via Alemagna è ed è la casa storica della Triennale; fu realizzato per diventare la sede delle esposizioni internazionali di arti decorative e industriali e dell’architettura moderna.

La sua costruzione fu possibile grazie ai 7 milioni di lire che il senatore e cavaliere del lavoro Antonio Bernocchi lasciò per questo motivo. Prima di avere questa sede la Triennale era biennale e si teneva a Monza, all’ISIA.

L’architettura

Il Palazzo dell’Arte è un edificio maestoso e imponente realizzato da Muzio in uno stile classico, con parti molto razionaliste ed austere come la torre degli ascensori, le scale di sicurezza, la terrazza a nord, le passerelle e le coperture. Linee più fluide e classicheggianti si notano invece nelle parti più esposte allo sguardo come l’arcata in serie, l’impluvium interno un tempo decorato con fontana di Mario Sironi, l’ordine gigante.

L’importante triportico della facciata è stato disegnato da Sironi che si occupò anche di affrescare la sala centrale del Palazzo dell’Arte mentre tutti gli altri locali interni furono lasciati grezzi e neutri in modo da dare maggiore risalto agli allestimenti delle mostre organizzate in quegli spazi.

Posizione e interno di Palazzo dell’Arte

Il palazzo fu costruito in una posizione strategica della città nelle vicinanze del Parco Sempione e del Castello Sforzesco per rendere ancora più prestigiosa una zona di grande interesse culturale e storico dove già sorgevano l’Arco della Pace e l’edificio dell’Acquario in stile liberty. Nel 1933, con la quinta edizione della Triennale, venne inaugurata anche la Torre Littoria.

Luogo di grandi esposizioni la Triennale era costituito da ampi spazi di servizio utilizzati per uffici e depositi alternati a sale e saloni per mostre temporanee, un teatro con 1200 posti, una biblioteca, un ristorante dal quale accedere alla terrazza giardino, un caffè e diversi atelier dati in uso ad artisti del tempo. La struttura era poi collegata con l’esterno attraverso il portico che dava sul giardino.

Al tempo della sua apertura il Palazzo dell’Arte ospitava oltre agli spazi già descritti anche la sala danzante sulla terrazza la cui gestione era affidata a chi si occupava del ristorante. Con l’avvento della Prima guerra mondiale nel 1943 il ristorante si trasforma in circolo ricreativo per i tedeschi, la terrazza viene chiusa e lì posizionata una batteria di contraerea.

Soltanto al termine del conflitto i locali tornano alla loro destinazione d’uso originaria, il ristorante del Palazzo dell’Arte viene riaperto e ristrutturato con un grande camino centrale a separare le due sale che uniscono ristorante e sala da ballo.

E’ il 1947, anno in cui la Triennale riapre i battenti e la vita torna ad assumere la normalità precedente alla guerra. Negli anni del boom economico il Palazzo dell’Arte diventa sede della prima sala sperimentale delle trasmissioni televisive italiane ed è gestito dalla CRTI, Compagnia Radio Trasmissioni. Qui nascono le prime trasmissioni di Lascia o Raddoppia, il famoso quiz di Mike Bongiorno. Negli anni Sessanta il Palazzo della Triennale diventa il cuore della movida milanese perché è qui che si tengono grandi eventi musicali con la partecipazione dei cantanti italiani e stranieri più in voga del momento.

Durante le operazioni di restauro del 1984 vennero aggiunte all’edificio originale le scale esterne di sicurezza.

Foto copertina by Di Paolo MontiDisponibile nella biblioteca digitale BEIC e caricato in collaborazione con Fondazione BEIC.L’immagine proviene dal Fondo Paolo Monti, di proprietà BEIC e collocato presso il Civico Archivio Fotografico di Milano., CC BY-SA 4.0, Collegamento.

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