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Storia ed evoluzione dei sistemi di sicurezza

I sistemi di sicurezza si sono evoluti molto nel corso del tempo; vediamo di tracciare il percorso storico di questi dispositivi.

Epoca classica e medievale

Chiaramente in questa fase bisognava arrangiarsi come meglio si poteva. Non era raro insomma che il più efficace sistema di allarme di cui l’uomo disponesse fosse il suo cane o qualche altro animale con una naturale propensione a proteggere il territorio.

Il secolo dei lumi

In pieno illuminismo, nel ‘700 per intendersi, Mr. Tildsley pensò bene di dar vita a quello che ad oggi viene considerato il primo sistema di allarme della storia. Il gentiluomo collegò meccanicamente delle catene all’uscio del suo appartamento confidando nel fatto che ogni eventuale tentativo di effrazione avrebbe prodotto tanto di quel rumore da mettere in fuga i ladri o da dare a lui (o a chi per lui) il tempo di non farsi cogliere impreparato.

Certo, adesso viene quasi da ridere al pensiero di considerare questo marchingegno un antifurto, ma all’epoca il sistema riscosse un discreto successo.

Seconda metà dell’800

Bisogna aspettare il 1850 perché a qualcuno venga in mente di inventare qualcosa di più efficiente. Il signor Pope pensò di dar vita ad un sistema allarmato elettricamente in cui, mediante una serie di particolari collegamenti, se porte e finestre venivano chiuse o aperte suonava un campanello e questo nonostante il ladro di turno, tentasse di zittire l’allarme riposizionando le finestre così come le aveva trovate. L’invenzione, che venne persino brevettata, fu acquistata nel 1857 da un tale Holmes il quale iniziò a produrre il sistema d’allarme su scala industriale.

Soltanto alla fine di questo secolo Mr. Darby diede vita al primo sistema di rilevamento degli incendi che, collegato con  piccoli impianti idrici, dava modo di intervenire per tempo sulle fiamme.

Il ‘900

Nel 1905 il sistema di Pope venne acquistato, insieme all’azienda di Holmes, dalla AT&T e migliorato ulteriormente grazie all’aggiunta di un marchingegno che permetteva, in caso di effrazione, di avviare una chiamata d’emergenza immediata diretta a pompieri o poliziotti.

Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 poi la tecnologia ha ovviamente raggiunto vette molto più alte: sul mercato appaiono i primi sensori di movimento e qualcuno inizia a padroneggiare la tecnologia degli ultrasuoni. Le due cose combinate hanno dato vita ad allarmi molto più sofisticati rispetto al passato, oggetti migliorati ancora dall’uso degli infrarossi.

La possibilità di riprendere delle scene infine ha dato vita anche a forme più evolute di sorveglianza.

Anni ’80-’90

Negli anni ’80 ha iniziato a diffondersi l’idea che la porta blindata fosse l’arma migliore per difendere la propria casa. Negli anni ’90 erano diffuse le serrature con chiavi a doppia mappa che sono state poi sostituite nei decenni successivi dalla ormai famosa serratura a cilindro europeo. A dire il vero non è esattamente così per tutti, infatti come si può ascoltare in un video sul sito torinofinestre.it, in Italia le serrature ancora più diffuse sono proprio quelle a doppia mappa (ormai desuete in tutta Europa) ormai appartenenti ad una tecnologia antiquata. Oggi i ladri hanno gioco facile con queste serrature di 20/30 anni fa tanto è vero che possono entrare in casa e richiudere la serratura prima di uscire!

In seguito le serrature a cilindro europeo si sono evolute con l’aggiunta di un sistema antistrappo, una corazza d’acciaio che copre la serratura rendendo impossibile per i ladri strappare tutto il blocco della serratura.

Oggi

Alle serrature delle porte blindate è stato aggiunto il Defender, una protezione per evitare la manomissione della serratura. Con l’avvento del digitale è iniziata una nuova rivoluzione per le porte blindate che possono contare su sistemi di chiusura elettronici.

Le chiavi negli alberghi per esempio sono semplicemente dei badge e per il futuro la tendenza è quella che le chiavi non esisteranno più. Al loro posto ci saranno delle schede, oppure sarà possibile aprire e chiudere la porta con il cellulare o con le impronte digitali.

Oltre alle porte blindate, oggi sono disponibili in commercio moltissime tipologie di allarmi: varie sono le tecnologie utilizzate, le linee e persino le funzioni integrate.

I sistemi di sorveglianza  non sono più principalmente volti al rilevamento di effrazioni, ma sono in grado di percepire e segnalare tutte le situazioni di pericolo che possono verificarsi in casa ed in più possono persino essere controllati da remoto.

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