Arredare

Quanti watt servono per illuminare una stanza

Illuminare correttamente le stanze dei nostri appartamenti non è semplice come si potrebbe credere. Alcuni ambienti richiedono infatti più luce di altri, certe camere dovrebbero darci modo di accedere a soluzioni diverse in differenti momenti della giornata e, non dimentichiamolo, anche le lampade contribuiscono all’armonia di un arredo.

Ecco allora a tal proposito qualche suggerimento pratico a cui prestare attenzione per stare bene a casa propria o nei luoghi in cui si lavora.

Illuminazione ed unità di misura

Il grado di illuminazione di un qualsiasi ambiente può essere stimato mediante l’utilizzo di diverse unità di misura. Tutti abbiamo sentito parlare di watt, di lux ed ovviamente di lumen: ma a cosa ci si riferisce nominandoli? Iniziamo col dire che i lux sono delle grandezze in scala pensate per aver contezza del grado di illuminamento ottenuto in un dato ambiente. I lumen, parola spesso presente sulle confezione delle lampadine, servono invece a misurare il flusso luminoso. Per essere meno tecnici diremo quindi che un lux altro non è che la superficie coperta dal fascio di luce irradiato da una qualsiasi sorgente luminosa. Il lumen invece è la quantità di luce che tale sorgente riesce a produrre. Queste due dimensioni sono legate da uno stretto rapporto in quanto i tecnici del mestiere hanno stabilito che per bene illuminare una stanza devono essere forniti all’ambiente un certo numero di lumen individuabili con precisione secondo la formula Lumen=Lux *mq.

Quantità di lux per ciascuna stanza

Attenzione però: questa formula è corretta soltanto in linea di principio dato che ciascun ambiente, lo accennavamo già poco prima, necessita di diversi quantitativi di luce in rapporto alla funzione ed al momento della giornata in cui può essere utilizzato.

La visibilità di cui abbiamo bisogno in ciascuna stanza non è uguale. Ci sono stanze come quelle in cui dobbiamo lavorare che hanno necessità di una visibilità perfetta. Dal sito www.lampadadiretta.it abbiamo preso il coefficiente lux di cui necessitano le varie stanze. Quindi sappiamo che tutti i corridoi, le servitù e le zone di passaggio in genere necessiteranno di un quantitativo di lux oscillante tra le 50 e le 150 unità per metro quadro.

I luoghi in cui si lavora invece, quindi uffici o studioli, richiederanno circa 300/500 lux in modo da permettere agli utilizzatori di portare a termine operazioni che prevedano una certa applicazione intellettuale e visiva senza affaticare il corpo (occhi e testa su tutto).

Diverso è invece il discorso relativo alle camere da letto, al box per auto, alle soffitte, ai ripostigli ed ai bagni. Il quantitativo di lux richiesto in questi casi oscilla dalle 100 alle 150 unità avendo cura comunque di ricreare delle nicchie per così dire potenziate, ad esempio l’area trucco, illuminate con ben 400 lux.

Infine per quanto riguarda il salotto e la cucina ci limiteremo ai 200/350 lux di media.

I watt

Passiamo adesso ai watt. Essi misurano di norma la potenza, il consumo energetico insomma di una lampadina. Sino a qualche tempo addietro tale definizione non avrebbe fatto una grinza. Al giorno d’oggi però ci troviamo nelle condizioni di poter scegliere tra luci ad incandescenza, alogene e lampadine Led. In quest’ultimo caso dovremo tenere presente che i consumi effettivi non corrispondono più a quelli stimati per altri prodotti a tecnologia un po’ più datata. I led, è risaputo, permettono di illuminare maggiormente un ambiente pur giovandosi di un notevole risparmio energetico. In queste circostanze tornano di nuovo utili quindi lux e lumen.

Stimare perciò il numero di lampadine necessarie per ottenere la corretta illuminazione di una certa camera diventa relativamente semplice se si obbedisce alla formula secondo la quale il numero di lux consigliati per un dato ambiente andrebbe diviso per i lux prodotti dalla fonte luminosa di riferimento.

Benessere e luce

In pochi lo sanno o ne tengono conto, ma per vivere bene in  un dato ambiente è tra le altre cose necessario illuminare a dovere la stanza, l’appartamento o l’ufficio in cui si studia, si lavora o si trascorre la giornata. Questo significa infatti non arrivare a sera con gli occhi stanchi, garantirsi un certo grado di sicurezza e poter correttamente usufruire anche della luce naturale proveniente dall’esterno.

Non meno importante è il colore della luce che ad oggi definiamo caldo, neutro o freddo dato che non solo può agevolare o meno lo svolgimento di certe operazioni, ma che in qualche modo agisce persino sulla nostra psiche e sui nostri stati d’animo. La luce calda ad esempio ci fa sentire parte di un ambiente accogliente, la neutra ci illude di trovarci all’esterno durante una bella giornata, la fredda invece è asettica ed impersonale.

L’importanza della luce naturale

Ne parlavamo già poco prima, ma non abbiamo avuto modo di approfondire l’argomento. La luce naturale, quella che proviene da porte e finestre, influisce notevolmente sul benessere psicofisico degli individui.

Non a caso già in fase di progettazione, gli architetti fanno in modo di stimare matematicamente il numero di punti di approvvigionamento di luce naturale presenti in un dato edificio. I progettisti dovranno evitare però in questa fase di incorrere in rischi da surriscaldamento utilizzando sistemi di schermatura adeguati al contesto climatico di una data area geografica e fare in modo di agevolare le politiche di risparmio energetico.

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