Banca popolare di Lodi

Tra le costruzioni più interessanti della città di Lodi per quanto riguarda l’architettura della seconda metà del secolo scorso c’è sicuramente il Centro direzionale della Banca Popolare di Lodi. Anche chiamato Bipielle Center, questa grande struttura è stata progettata da Renzo Piano e si trova nei pressi della stazione ferroviaria e molto vicino al centro storico della città. Come per molti spazi dismessi privi di qualsiasi vocazione urbanistica anche questo complesso è un bell’esempio di riqualificazione urbana.

Oggi questo centro rappresenta un punto di aggregazione e di ritrovo grazie non soltanto alla Divisione della Banca BPM ma ad appositi luoghi creati appositamente per adempiere a questa funzione: auditorium, bar, esercizi commerciali e negozi. Una città nella città che nel tempo si è perfettamente integrata a tutto il resto e obbiettivo iniziale centrato.

Architettura BPL Lodi

L’edificio più grande dei tanti che costituiscono il complesso ha una facciata di oltre 250 metri di larghezza ed è stato realizzato in pannelli in cotto per ricordare il più possibile i materiali dell’edilizia locale. Il Centro si estende su uno spazio di oltre 3 mila metri quadrati e le strutture presenti si collegano a luoghi coperti da tensostrutture in vetro e acciaio: queste sono le piazze che collegano tra loro i vari edifici tra i quali anche l’auditorium circolare da 800 posti.

Negli spazi progettati dell’architetto genovese sono presenti volumi cilindrici di altezza e diametro diversi che ricordano i silos dei granai, un tempo costruzioni tipiche della zona, un modo di fare architettura legata al territorio che ben si amalgama al contesto preesistente.

Uno dei luoghi simbolo è sicuramente la grande piazza piena di vetrate nel cortile interno, costituita da elementi di piccole dimensioni che grazie alla trasparenza rappresentano il cuore del Centro.

Il fronte del complesso, realizzato con curvature in modo da sottolineare la differenza tra la struttura e il rivestimento, è in cotto con tre elementi in cotto trafilato che definiscono il disegno globale del rivestimento. Il rivestimento in cotto si trova nella parte inferiore della struttura ed è collocato a circa 20 cm di distanza dalla costruzione: nella parte superiore non è presente in alcuni moduli e questo è stato concepito per meglio evidenziare la differenza con la struttura bassa in cemento armato e mensole e i cavi in acciaio che supportano le lastre in vetro del cornicione.

La tecnica

I lavori sono stati realizzati dalla Palagio Engineering che per la costruzione del progetto ha creato una lastra curva in cotto detta Angolare che riesce a rendere più armonico e leggero il passaggio tra le varie pareti dell’edificio. Anche l’utilizzo di griglie orizzontali frangisole donano al complesso un impatto visivo piacevole nel suo insieme di laterizi rossi.

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