Architettura

L’arco di Tito che si eleva nel foro romano

Uno dei più famosi archi di Roma è l’Arco di Tito, situato vicino al Colosseo, nella parte a nord del colle Palatino. Si trova nel Foro romano ed è dedicato all’imperatore che porta il suo nome.

Ancora oggi a Roma e in molti altri luoghi in Italia si possono ammirare resti di costruzioni architettoniche risalenti all’epoca romana. L’impero Romano è stato uno dei più grandi al mondo, e tanti sono i simboli della sua potenza costruiti in onore degli imperatori.

Si eleva nel foro romano

L’arco fu costruito a partire dal I secolo d.C. ma si pensa che fu terminato nel 90 d.C. Fu fatto erigere in onore dell’imperatore Tito Flavio Cesare Vespasiano Augusto della dinastia Flavia che regnò tra il 79 e l’81 d.C. E’ un monumento celebrativo, che ricorda le guerre giudaiche in Galilea, in cui Tito si distinse già prima di diventare imperatore. La maestosità dell’arco di Tito è percepibile visitando il foro da dove si eleva maestoso.

Era il 69 d.C. quando Tito partecipò ai combattimenti e conquistò Gerusalemme. I Romani saccheggiarono e distrussero anche il tempio e si presero il candelabro a sette braccia e le trombe d’argento, simboli del culto giudaico. Tito ritornò a Roma da vincitore nel 71 d.C. e fu celebrato con tutti gli onori. Per questo fu poi edificato l’arco che vediamo ancora oggi.

L’arco di Tito fu restaurato nel Cinquecento ma ancor prima, nel Medioevo, fece parte della fortezza di Frangipane. Nei secoli seguenti fu annesso al convento di Santa Francesca Romana. La struttura medievale venne rimossa nel 1823, con il restauro dell’arco, che fu nuovamente sistemato nei primi anni del Novecento. Questi lavori, conseguenti all’abbassamento del livello stradale, portarono alla scoperta della fondazione.

Caratteristiche dell’arco di Tito

L’arco di Tito è un’opera innovativa per quegli anni perché presenta elementi strutturali e architettonici fino ad allora inutilizzati. La sua struttura è ad arcata unica ed è chiamata fornice. Ha un’altezza di 19 metri ed una larghezza di 13 metri. E’ stato realizzato in marmo, ha un basamento in travertino e il suo nucleo interno è in cementizio.

E’ una costruzione più solida e robusta rispetto agli archi edificati nell’epoca di Augusto e differisce molto anche da quelli di stampo ellenistico. La facciata è arricchita da due semicolonne e dai capitelli compositi con fusti scanalati. Essi servono a supportare la trabeazione in legno.

Vicino ai lati del fornice sono presenti due rilievi che rappresentano la vittoria dopo la conquista di Gerusalemme e Tito in trionfo sulla quadriga, incoronato dalla Vittoria. Nella parte sinistra dell’arco si può vedere l’ingresso di Tito e dei suoi uomini nella Porta Trimphalis, con in evidenza gli oggetti saccheggiati al tempio.

Nel 2015 nella zona del Circo Massimo sono stati rinvenuti i resti di un altro arco dedicato a Tito. Grazie ai ritrovamenti si è potuto capire che l’arco aveva un’ampiezza di circa 17 metri e un’altezza di 10 metri.

Altri archi presenti a Roma

Roma è tutta un museo a cielo aperto nel quale si trova un patrimonio storico-artistico immenso. Inoltre capita spesso di fare nuove scoperte archeologiche, che riportano alla luce porzioni di opere dal valore inestimabile.

Oltre all’arco di Tito, simbolo dell’epoca Flavia, girando per la città si possono vedere altri archi, che riportano alla grandezza dell’antica Roma. Tra i più conosciuti ci sono l’arco di Augusto, eretto nel 29 d.C. per celebrare Ottaviano e l’arco di Pompeo. Quest’ultimo fu edificato per onorare il condottiero vittorioso su Mitridate nel 61 a.C.

Nella capitale si trova anche l’arco di Costantino, uno dei pochi archi trionfali ancora oggi visibili insieme a quelli di Tito e Settimio Severo. Pio ci sono l’arco di Druso sull’Appia Antica e l’arco di Gallieno chiamato anche Porta Esquilina. Questa costruzione appartiene al periodo più antico della città.

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