Guida alla ristrutturazione di una bifamiliare

Nell’epoca attuale tante cose cambiano, anche in termini di spazi. L’architettura vive una nuova primavera fatta di possibilità ed esigenze innovative, come quelle legate alla ridistribuzione degli spazi. Sempre più persone, per questo motivo, hanno bisogno di rivedere le dimensioni del loro appartamento (specie se particolarmente grande) per suddividerlo e realizzare una casa bifamiliare. Due appartamenti laddove ce n’era solo uno.

Semplice sulla carta, ma pieno di insidie nei fatti. Quali sono le principali problematiche che possono insorgere nella ristrutturazione di una bifamiliare già esistente o di una casa che si vuole rendere bifamiliare? Scoprilo nelle prossime righe attraverso l’esperienza di professionisti del settore come prontocasaenergy.

Bifamiliari? Non tutte uguali

Partiamo dalle basi: le case bifamiliari sono appartamenti indipendenti ricavate però da un unico stabile originale. La suddivisione può essere sia orizzontale che verticale a seconda dei casi. Non di rado, negli ultimi anni, molti progetti di costruzione partono con l’intento di realizzare delle bifamiliari al fine di massimizzare il potenziale commerciale e di abitabilità.

Questo aspetto fa tutta la differenza del mondo in termini di ristrutturazione postuma. Se avrai acquistato un immobile “nativo” bifamiliare molto facilmente apparterrà a un’epoca moderna. Se viceversa si tratta di un edificio da cui sono state ricavate due case, allora è molto probabile che sarà necessario fare degli interventi di ristrutturazione.

Principali problematiche e come risolverle

Le bifamiliari non native possono essere caratterizzate dalle problematiche tipiche degli appartamenti datati, legate soprattutto all’umidità. Umidità e infiltrazioni sono nemici giurati della struttura di un edificio, oltre a rappresentare una notevole problematica estetica e di salute per chi ci abita. Tipicamente questi problemi si riversano su soffitti e pavimenti, ossia le prime cose da verificare, e costituiscono il principale impedimento a una corretta costanza di temperatura nella casa.

La dispersione termica è infatti un agente tipico dell’azione dell’umidità in una bifamiliare e bisogna tenerne conto anche per un discorso di spese mensili legate al riscaldamento degli ambienti. Ovviamente l’umidità è solo un esempio, ad essa si possono aggiungere altre problematiche che sono tipiche delle case datate. In tutti i casi, è importante agire tempestivamente e in modo oculato.

Lavori “unici”: un risparmio di denaro e di tempo

Qualsiasi sia la problematica evidenziata, è conveniente chiamare la ditta una sola volta per sistemare il problema in entrambi gli appartamenti che costituiscono la bifamiliare. L’umidità, per esempio, è un problema che se risolto solo da una parte può ripresentarsi facilmente a distanza di tempo, proprio perché proveniente da una “matrice” ancora non debellata. Lavorando in un’unica soluzione si risparmia tempo e denaro, poiché gli interventi vengono suddivisi per due.

Per quanto riguarda invece gli interventi esterni, che non necessariamente possono essere dovuti a delle problematiche preesistenti ma fare capo per esempio a un gusto estetico diverso, è necessario avere il permesso di tutti i condomini dello stabile.

Le facciate esterne sono infatti vincolate a legislazioni diverse e tutti i proprietari dei singoli lotti di appartamento devono essere d’accordo e approvare la variazione. Non è escluso che se la variazione rappresenta un vantaggio per tutto l’edificio, altri decideranno di unirsi e suddividere in questo caso il costo di investimento. In ogni caso, tenere sempre presente che i vigenti Bonus Casa consentono un abbattimento fino al 90% degli interventi sulla facciata esterna.

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