Fortunato Depero pittore futurista: vita e opere

Fortunato Depero nacque a Fondo in provincia di Trento nel 1892 ed è riconosciuto come uno dei massimi esponenti del cosiddetto “secondo futurismo”.  Pittore futurista tra i firmatari del manifesto dell’aeropittura, Depero è stato anche scultore, designer, costumista e pubblicitario.

Lavora come marmista ma si dedica alla pittura che tanto ama ed espone i suoi primi lavori in una libreria nel 1911 nel 1913. Nel frattempo scrive un libro di poesie dal titolo Spezzature, con illustrazioni disegnate da lui.

In occasione di un viaggio a Roma per vedere una mostra conosce Filippo Tommaso Marinetti e Giacomo Balla, due esponenti del Futurismo che ammira moltissimo. Trasferitosi nella capitale diviene allievo di Balla e comincia la sua esperienza e la sua formazione di pittore futurista. Nel 1915 insieme al suo maestro scrive il manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo” nel quale si definiscono astrattisti futuristi.

Depero fu un artista poliedrico che non si limitò soltanto alla pittura ma esercitò la sua arte in vari settori. Per quanto riguarda la pittura egli amava prima fare una serie di schizzi e poi utilizzare materiali poveri e non pregiati come i fili di metallo, i cartoni, vetri e carte veline.

La sua ricerca artistica spaziava così in tutti i settori: partendo dalla pittura per arrivare alla scultura fino all’architettura e alla musica. Fu un personaggio eclettico che nel corso della sua carriera lavorativa si cimentò in vari settori, tra cui anche quello della pubblicità dove svolse il ruolo di illustratore.

Quadri

In veste di pittore realizzò diverse opere tra cui merita una citazione “Movimento d’uccello” del 1916, uno dei suoi primi lavori. Qui utilizzò i colori primari in modo da realizzare figure geometriche che formavano una ruota che ricordava la figura di un uccello in volo.

Un’altra delle opere pittoriche di Fortunato Depero da ricordare è “Il corteo della gran bambola”, commissionatogli da Umberto Notari nel 1920. Questo dipinto, con figure carnevalesche, è di chiara ispirazione orientale, in particolare ricorda l’iconografia popolare russa.

Scultura

La sua pittura solidificata e volumetrica rivela da subito un’altra sua grande passione, quella per la scultura.  Nel 1923 scolpisce “I martellatori”, un’opera dalle forme geometriche creata con otto pezzi di legno verniciato che rappresenta degli operai con il martello. Oggi la si può vedere esposta al Museo di Arte moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.

Come già accennato Depero viene considerato un pittore del secondo futurismo. Il primo era ritenuto quello storico fondato nel periodo 1909-1916. Ma questa suddivisione, concepita intorno agli anni Cinquanta da Enrico Crispolti, è stata poi utilizzata per indicare una contrapposizione più ideologica e politica delle due correnti.

Fortunato pittore futurista

Il primo futurismo era quello al quale presero parte artisti di appartenenza socialista e anarchica, mentre al secondo futurismo erano più legati artisti fascisti e di destra. Ma le differenze tra le due correnti non finiscono esattamente qui. Il primo futurismo era più relegato dentro a musei e gallerie e consisteva soltanto in opere pittoriche e scultoree mentre quello di Depero entrò in contatto con la gente, nella quotidianità, grazie agli allestimenti teatrali, alla pubblicità, all’arredamento.

E’ stato una sorta di evoluzione ed ha veramente portato l’arte nella vita delle persone che potevano così percepirla molto più da vicino. Questo è accaduto anche per merito delle Case d’Arte Futuriste, aperte in molte città italiane a partire dal 1918. Nel corso degli anni Depero partecipa a numerose mostre d’arte in Italia e si dedica anche al teatro non trascurando collaborazioni con pubblicitari. Nel 1925 insieme a Balla e Prampolini espone all’Esposizione Internazionale di arti decorative e industriali moderne a Parigi.

Pubblicità

E’ per lui l’occasione giusta per farsi conoscere anche oltreoceano: esporrà le sue opere a Boston, New York e a Chicago. Nel 1926 presenta alla Biennale di Venezia il dipinto “Squisito al selz”, opera che apre la sua lunga collaborazione con la Campari, azienda per la quale si occuperà di molte campagne pubblicitarie.

Ricordiamo come per i futuristi la pubblicità rappresentasse l’arte nuova del mondo moderno: di certo Fortunato Depero fu il più importante cartellonista pubblicitario di questa corrente artistica. Anni dopo il suo pensiero a tal proposito venne alla luce nel “Manifesto dell’arte pubblicitaria”.

Aeropittura

Dopo un periodo trascorso in America torna in Italia nel 1930 e qui ritrova un’aria nuova nei futuristi ma già vecchia per lui che in terra americana aveva già sperimentato un futuro che nel nostro Paese era ancora in divenire. Aveva firmato il manifesto dell’Aeropittura ma si può dire che egli fosse già oltre.

Depero lavorò in quegli anni anche per diversi giornali come Il Secolo Illustrato, Lo Sera e L’illustrazione Italiana.

La sua “Autobiografia” esce nel 1940 e negli anni seguenti è vicino al Fascismo, anche per poter continuare a lavorare ma poi a causa della guerra preferisce tornare a Serrada di Folgaria.

Ultimi anni

Negli anni Cinquanta partecipa ad un progetto della collezione Verzocchi sul tema del lavoro e lancia il manifesto sull’Arte nucleare. E’ il 1957 quando inizia ad allestire la Galleria Museo Depero a Rovereto, inaugurata poi nel 1959.

L’artista muore il 29 settembre del 1960 a Rovereto. Fortunato Depero per alcuni anni venne quasi dimenticato ma a partire dagli anni Settanta le sue opere vengono rivalutate così come tutto il movimento del secondo futurismo.

Nel 2009 ha riaperto al pubblico la Casa d’Arte Futurista Depero al Mart di Rovereto dove sono esposte le più importanti opere dell’artista. Il suo archivio conserva bozzetti, fotografie, scritti autografi, corrispondenza e si trova presso l’Archivio del ‘900 del Mart.

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