Come riscaldare casa senza termosifoni

Quando arriva l’inverno e le temperature si abbassano è necessario provvedere ad avere una casa calda e confortevole. Il tipo di combustibile più diffuso è certamente il gas metano, che arriva nelle nostre case per il riscaldamento ed anche ad uso cucina.

La maggiorparte delle case sono riscaldate con i termosifoni a cui negli ultimi anni si sono aggiunti impianti di riscaldamento a battiscopa e a pavimento che, lavorando insieme, permettono di ottenere un risultato più performante. Però ci sono vecchi case sprovviste di termosifoni, mentre dove sono presenti limitano lo spazio utilizzabile perché occupano le pareti.

Ne risulta che è importante trovare metodi alternativi, per questo è necessario valutare attentamente il reale fabbisogno termico dell’abitazione. Cambiare il metodo di riscaldamento può rappresentare anche un discreto risparmio economico, con minori costi per le utenze domestiche di gas e luce.

Vediamo nel dettaglio le alternative al gas metano come le stufe a gpl, a pellet, il camino bioetanolo, le stufe a combustibile e il riscaldamento elettrico e quali vantaggi offrono.

Camino bioetanolo

Il camino bioetanolo è una struttura moderna e pratica che si può inserire nel contesto casalingo con facilità e non ha bisogno di collegamenti con altre utenze. Esistono modelli mobili che si possono spostare da una camera all’altra ad esclusione della stanza da letto. In questo articolo sul sito www.rifarecasa.com è possibile vedere quali sono le varie fasi dell’installazione di un camino bioetanolo ad incasso.

E’ un sistema alternativo rispetto ai comuni metodi di riscaldamento che non necessita di lavori di muratura e di canna fumaria. Produce un’ottima quantità di calore grazie all’utilizzo del bioetanolo, un alcool prodotto dalla fermentazione di barbabietole e cereali.

Il liquido si acquista in bidoncini o in bottiglie, non ha odore e la sua combustione produce soltanto vapore acqueo e biossido di carbonio, non nocivi per la respirazione umana. Il camino bioetanolo ha costi che raggiungono al massimo i 500 euro e può essere da parete, da incasso o posizionato a terra.

Stufe a GPL

Un sistema certamente conveniente e anche molto pratico per riscaldare le abitazioni è l’uso delle stufe alimentate a GPL attraverso l’uso di una bombola. Questo combustibile consente di scaldare in poco tempo ambienti anche piuttosto grandi.

Le stufe non hanno bisogno della canna fumaria e non utilizzano l’energia elettrica per funzionare. Sono due grandi vantaggi perchè non servono opere murarie e si possono spostare con facillità da una stanza all’altra. Anche l’investimento per l’acquisto della stufa è irrisorio perchè il loro prezzo si aggira sui 200 euro. L’unica accortezza è quella di considerare la sicurezza dell’elettrodomestico che si sceglie.

Il gas è molto pericoloso per cui meglio puntare solo su prodotti certificati e garantiti che abbiano sistemi di sicurezza adeguati. Il consiglio è di scegliere stufe con il blocco dell’erogazione del gas se la fiammella si spegne per evitare che l’ambiente si saturi dei gas fuoriusciti.

Stufe a pellet

Il pellet è un combustibile naturale non trattato che negli ultimi anni ha conquistato moltissime persone. Le stufe che funzionano con i trucioli, disponibili in sacchetti, sono ecologiche e garantiscono un’ottima resa, sia in termini di calore che di prezzo.

Dal 2018 per stufe e camini alimentati a biomassa (come il pellet ma anche legno) è entrata in vigore in Europa l’obbligatorietà di mostrare l’etichetta energetica. Esiste poi la certificazione di aria pulita (www.certificazioneariapulita.it) che attribuisce da due a cinque stelle per indicare qualità e le prestazioni dei sistemi di riscaldamento.

Sono facili da accendere e da utilizzare, non sporcano e riscaldano alla perfezione la casa. Quelle di ultima generazione sono molto efficienti: con 15 kg di pellet la stufa produce calore per 12 ore ed il costo del combustibile consumato si aggira sui 5 euro.

Tanti i vantaggi per questo sistema di riscaldamento con un unico neo, il prezzo della stufa. Il suo costo è elevato e può partire dai 500 euro per arrivare oltre i 3000. Di certo si tratta di un investimento iniziale che verrà ammortizzato col passare degli anni.

Stufe portatili a combustibile liquido

Questo tipo di fonte riscaldante non è molto diffusa e utilizzata. In realtà il combustibile liquido garantisce un’altissima resa ed è in grado riscaldare anche ambienti molto grandi.

Ci sono stufe molto potenti che possono dare il calore necessario ad appartamenti di grandi metrature senza problemi ed anche il costo dei consumi è ridotto. Con 20 litri di liquido si può riscaldare casa fino a 100 ore.

Non hanno bisogno di scarichi e presentano l’unico svantaggio di produrre dei residui di combustibile nell’ambiente soprattuto se non funzionano a pieno regime. Il consiglio è quindi quello di arieggiare i locali sovente.

Riscaldamento elettrico

Termoventilatori e stufe a resistenza fanno parte invece del sistema di riscaldamento elettrico così come le stufe alogene e quelle a infrarossi. I costi dell’energia sono molto elevati e in genere questi prodotti ne consumano tanta.

Per questo motivo riscaldare un ambiente soltanto con sistemi che sfruttano l’energia elettrica non è vantaggioso. In genere le stufe elettriche vengono impiegate di supporto ad altri sistemi di riscaldamento. Sono perfette come integrazione in bagno perchè in poco tempo garantiscono tempperature elevate.

Anche quelle alogene e quelle al quarzo non sono il massimo per scaldare da sole un ambiente. Pur avendo un consumo leggermente inferiore rispetto a quelle elettriche non sono sufficienti per dare calore in tutta la casa. Riescono a riscaldare bene solo nelle loro vicinanze.

Tra i sistemi riscaldanti elettrici l’unico che funziona meglio sono le stufe a infrarossi, in grado di assicurare anche un certo risparmio di energia. Le stufe elettriche non hanno costi elevati ma non riescono a scaldare l’intero ambiente e soprattutto è il loro utilizzo è molto oneroso.

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