Colosso di Roma: la grande statua in bronzo di Nerone
Il Colosso di Roma era una statua di proporzioni gigantesche che raffigurava l’imperatore Nerone alla stregua di una divinità. Chiamato anche Colosso di Nerone (Colossus Neronis) il monumento in bronzo fu realizzato verso la metà del I secolo d.C. dallo scultore greco Zenodoro.
In origine la statua, di dimensioni colossali che le hanno conferito il nome di Colosso di Roma, fu costruita all’interno della proprietà dell’imperatore sul colle Oppio. Qui si trovava la splendida abitazione di Nerone, la Domus Aurea, ed il Colosso svettava verso il cielo nell’atrio della villa imperiale.
Colosso Roma
Non essendo più possibile ammirare il monumento è difficile risalire con esattezza alle sue reali dimensioni ma gli storici hanno riportato nel corso dei secoli fonti cui fare riferimento. Una delle più attendibili è quella di Plinio il Vecchio.
Si suppone che l’altezza della statua in bronzo arrivasse ad oltre 35 metri di altezza (100 piedi) ad esclusione del basamento. Anch’esso fu realizzato in bronzo e da solo era alto 11 metri, per cui l’altezza complessiva della statua raggiungeva e superava i 46 metri. Ricordiamo che il famoso Colossi di Rodi, già imponente e maestoso, era più piccolo del Colosso di Nerone di ben 8 metri.
Quando finì il regno di Nerone, la Domus Aurea venne in parte distrutta e depredata ma la statua rimase integra. Vespasiano la restaurò dopo che un incendio colpì la villa e la dedicò al dio Sole. Verso il 127 d.C l’imperatore Adriano cominciò la costruzione del tempio di Venere e Roma. Questo ne richiese lo spostamento vicino all’anfiteatro Flavio. Per spostare la gigantesca statua furono necessari 24 elefanti e del trasporto si fece carico l’architetto Decrianus. Secondo gli storici la vicinanza del Colosso all’anfiteatro fece sì che i Romani chiamassero l’Anfiteatro Flavio con il nome di Colosseo.
Con il susseguirsi degli imperatori la statua rimase sempre al suo posto, soltanto la testa veniva sostituita ogni volta con la raffigurazione del regnante di turno. Ne fu un esempio Commodo che scelse di dare alla statua le sue sembianze con le vesti di Ercole. Gli imperatori che seguirono ridiedero l’aspetto originario al Colosso di Roma che rimase così fino a quando non fu rimosso.
Rappresentazione
La statua originaria voluta da Nerone pare rappresentasse l’imperatore come il dio Sole. Sul capo portava una corona con sette raggi della lunghezza di 6 metri ciascuno. Il braccio sinistro era piegato perché portava in mano il globo terrestre mentre il braccio destro era appoggiato ad un timone. Difficile risalire con esattezza alle sue fattezze, ma si è potuto farlo grazie alle monete dell’epoca di Severo e Gordiano III.
La fine del Colosso di Roma
Poche certezze invece ci sono relativamente alla sua fine. Il Colosso di Nerone potrebbe essere stato distrutto da un terremoto che nel V secolo colpì la capitale oppure durante il Sacco di Roma. L’ultima sua notizia ufficiale è la citazione nel Cronografo del 354.
Di certo tutto il metallo bronzeo che componeva la statua venne riutilizzato per farne armi o altre costruzioni. Anche il basamento ricoperto in marmo venne smantellato e i suoi resti furono spostati nel 1936 quando l’area venne riqualificata. Oggi rimangono visibili soltanto le fondamenta, tornate alla luce nel 1986, nelle vicinanze dell’Arco di Costantino, non lontano da uno degli ingressi del Colosseo.
Foto copertina di Di Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com, CC BY-SA 2.5, Collegamento.