Casina Vanvitelliana Bacoli: perla borbonica sul Lago Fusaro
La Casina Vanvitelliana si trova su un isolotto al centro del Lago Fusaro, nel comune di Bacoli, in provincia di Napoli. Commissionata dalla corte borbonica e progettata nel XVIII secolo per servire come residenza di caccia e pesca della famiglia reale, la struttura rappresenta un esempio di raffinata architettura tardobarocca e neoclassica, immersa in un contesto paesaggistico di grande suggestione. Le sue geometrie insolite, la posizione sull’acqua, il ponte in legno che la collega alla riva e le ampie finestre che si affacciano sul lago rendono l’edificio immediatamente riconoscibile.
Oggi la Casina Vanvitelliana attrae un pubblico sempre più ampio: solo nei primi sei mesi del 2022 sono state registrate circa 25.000 presenze, segno di un crescente interesse verso luoghi minori ma dal forte valore simbolico e turistico. Visitandola si ha la possibilità di accedere a un’esperienza che coniuga storia, natura e architettura: l’edificio racconta la maniera in cui la corte borbonica volle operare nel territorio dei Campi Flegrei, la scelta di un luogo di svago e rappresentanza, l’interazione fra acqua e costruzione.
Dal punto di vista del visitatore, il luogo offre tranquillità, bellezza fotografica e uno spunto di riflessione sulla continuità fra progettazione del paesaggio e potere regale.
Collocazione e contesto storico
La sezione seguente introduce la cornice geografica e temporale della Casina, per comprendere la sua funzione originaria e l’evoluzione che ha attraversato nel corso dei secoli.
Ubicazione sull’isolotto del Lago Fusaro
La Casina sorge su un isolotto artificiale al centro del Lago Fusaro, collegato alla riva tramite un elegante ponte in legno. Il lago è stato oggetto di interventi di bonifica e valorizzazione nel XVIII secolo, scelto dalla corte borbonica per le sue acque calme e la vicinanza a Napoli. Il contesto paesaggistico, con vista verso i Campi Flegrei, la vegetazione mediterranea e l’acqua che circonda l’edificio, contribuisce alla sensazione di trovarsi in un luogo appartato e scenografico.
Origine della proprietà e riserva borbonica
L’area del Fusaro fu acquisita dalla corona borbonica nel 1752 con l’intento di trasformarla in riserva di caccia e pesca. Gli interventi furono avviati da Luigi Vanvitelli e completati da suo figlio Carlo, che diede forma alla struttura definitiva nel 1782. La Casina, concepita come “casino” reale, fu parte di un piano più ampio di valorizzazione del territorio flegreo. Queste operazioni riflettono la volontà del potere reale di integrarsi con il paesaggio, di trasformare aree naturali in luoghi di rappresentanza e svago.
Commissione e costruzione nel XVIII secolo
Il progetto della Casina Vanvitelliana risale al 1782: l’architetto Carlo Vanvitelli realizzò l’edificio su incarico di Ferdinando IV di Borbone. La scelta stilistica combina elementi neoclassici, ordine, simmetria, proporzioni, e richiami orientali o esotici, visibili nella pianta a ottagoni intersecati e nella leggerezza della struttura. L’edificio assunse rapidamente funzione rappresentativa all’interno della tenuta reale.
Uso e trasformazioni dopo l’epoca borbonica
Dopo l’Unità d’Italia, l’edificio smise di essere residenza esclusiva della corte e gradualmente mutò funzione: oggi è aperto al pubblico, ospita eventi culturali e dimostra come un bene storico possa essere reimmaginato in chiave turistica e didattica. Le statistiche più recenti segnalano un afflusso significativo, testimonianza della sua rinascita come attrazione culturale.
Architettura e stile estetico
In questi paragrafi vengono analizzati in dettaglio gli aspetti progettuali, stilistici e decorativi che rendono l’edificio distintivo e memorabile.
Progettazione, architetto e cronologia dei lavori
La progettazione fu affidata a Carlo Vanvitelli, figlio del più noto Luigi Vanvitelli, autore della Reggia di Caserta. Il lavoro iniziò nel 1782 e fu inserito in un programma più ampio di interventi della corte per il territorio flegreo. La Casina fu concepita come residenza funzionale a battute di caccia, pesca e svago, ma con alti livelli estetici: pareti ampie, logge panoramiche, accesso scenografico sull’acqua.
Pianta, volumetria e stile (ottagoni intersecati)
L’edificio presenta una caratteristica pianta a tre ottagoni intersecati che convergono in un corpo centrale simile a una pagoda. Questo schema crea un effetto dinamico e leggero, con grandi vetrate e terrazze affacciate sull’acqua. L’idea di villa sull’acqua risulta originale per l’epoca, e l’insieme viene considerato un capolavoro tardobarocco nel contesto campano.
Facciate, ponte d’accesso e rapporto con l’acqua
Il ponte in legno che collega la Casina alla sponda valorizza la distanza dal contesto urbano e l’accesso scenografico. Le facciate presentano porticati al piano terra, logge al livello superiore e grandi aperture sul paesaggio lacustre. Il rapporto fra acqua e costruzione è parte integrante del progetto: l’edificio sembra emergere dal lago, immerso nella luce e nei riflessi naturali.
Interni: sale principali, decorazioni e simboli
All’interno si trovano ambienti di grande interesse: la Sala Circolare, al piano terra, destinata ai banchetti, e le sale superiori decorate da affreschi e rilievi che rappresentano le stagioni della Campania, con opere attribuite a Jakob Philipp Hackert. Le pareti erano rivestite di seta di San Leucio e decorazioni raffinate, simbolo del gusto e della ricchezza della corte borbonica.
Visita al pubblico: orari, accesso e suggerimenti
Questa sezione fornisce informazioni aggiornate e utili a chi intende visitare la Casina Vanvitelliana oggi.
Biglietti, apertura, gestione della visita
Il biglietto d’ingresso ha un costo indicativo di 5 euro a persona, con pagamento in contanti o carta. È consigliabile verificare eventuali variazioni in occasione di eventi o mostre. La gestione del sito prevede visite guidate e attività culturali che ne incrementano l’attrattiva turistica.
Come arrivare: mezzi pubblici, auto, parcheggio
L’indirizzo è Piazza Gioacchino Rossini 1, 80070 Bacoli (NA). Si può raggiungere in auto da Napoli (uscita Pozzuoli-Arco Felice, seguendo Via Miliscola e Via Baia) oppure in treno con la ferrovia Cumana, scendendo alla stazione Fusaro e proseguendo a piedi fino al ponte d’ingresso. Parcheggi pubblici sono disponibili nei pressi.
Cosa vedere e momenti consigliati (tramonto, reportage fotografico)
Il momento ideale per la visita è nel tardo pomeriggio, quando la luce del tramonto colora il lago Fusaro e l’edificio si riflette sull’acqua. Molti fotografi segnalano che le ore tra le 17 e le 19 offrono condizioni ottimali per reportage panoramici e fotografie d’effetto.
Stato di conservazione e interventi recenti
Negli ultimi anni la Casina è stata oggetto di restauri e interventi di valorizzazione. È stato inaugurato un nuovo ponte pedonale e sono stati realizzati progetti di promozione turistica e culturale. Gli eventi temporanei organizzati all’interno hanno registrato migliaia di visitatori, dimostrando la vitalità del sito e la sua capacità di attrarre pubblico.
Curiosità, ospiti illustri e significati culturali
In questa parte emergono dettagli meno noti che ampliano la conoscenza del luogo e ne accrescono l’interesse.
Ospiti storici della Casina (re, compositori, statisti)
Hanno soggiornato alla Casina Vanvitelliana personalità come Gioachino Rossini, lo zar di Russia, Francesco II d’Asburgo-Lorena e il presidente Luigi Einaudi. Questi passaggi testimoniano come l’edificio fosse parte integrante del circuito di potere e cultura dell’epoca borbonica.
Leggende e iconografia popolare (come “Casa della Fata Turchina”)
Una leggenda popolare, seppure infondata, identifica la Casina come la Casa della Fata Turchina della storia di Pinocchio. Questo mito ha alimentato l’immaginario collettivo e contribuito a rendere il luogo affascinante anche per i visitatori più giovani e le famiglie.
Inserimento nei circuiti delle residenze reali e valorizzazione turistica
La Casina rientra nel circuito delle residenze reali borboniche della Campania e rappresenta un tassello fondamentale del patrimonio storico regionale. Il riconoscimento istituzionale e la partecipazione a eventi culturali ne hanno accresciuto la visibilità e la tutela.
Utilizzo contemporaneo: mostre, eventi, matrimoni
Negli ultimi anni la struttura ospita mostre tematiche, eventi culturali e cerimonie private, restituendo vitalità a un edificio che continua a vivere come spazio dinamico e partecipativo.
Perché visitarla e come inserirla in un itinerario
Questa sezione evidenzia i motivi per scegliere la Casina Vanvitelliana e come inserirla in un programma di visita efficace.
Valore unico nell’architettura campana
La Casina Vanvitelliana è una delle architetture più singolari della Campania, una costruzione sull’acqua in cui l’armonia delle proporzioni incontra la grazia del paesaggio naturale. È una tappa imperdibile per chi ama architettura, storia e fotografia.
Come abbinarla ad altre tappe nei Campi Flegrei
Può essere inclusa in un itinerario di mezza giornata che comprenda il Parco Archeologico delle Terme di Baia, il promontorio di Cuma e i sentieri del Lago d’Averno. Questo tipo di percorso favorisce il turismo lento e la scoperta autentica del territorio flegreo.
Vantaggi per visitatori: fotografia, relax, esperienza immersiva
La posizione sull’acqua, la passerella in legno, le viste verso il tramonto e lo specchio lacustre offrono opportunità fotografiche e momenti di relax. Il luogo consente una pausa rispetto ai circuiti più affollati e invita a un’esperienza immersiva nella storia e nella natura.
Suggerimenti pratici per massimizzare la visita
È consigliabile arrivare nel pomeriggio, portare un obiettivo grandangolare per catturare le riflessioni del lago e utilizzare scarpe comode per il ponte e i percorsi pedonali. Chi desidera partecipare a eventi o mostre serali può consultare il calendario culturale locale.
Conclusione
La Casina Vanvitelliana di Bacoli rappresenta un dialogo armonioso tra architettura, natura e storia. È la testimonianza viva di un’epoca in cui la bellezza e la progettazione coincidevano con l’espressione del potere, ma oggi è anche uno spazio accessibile e aperto, dove il visitatore può vivere un’esperienza di scoperta e serenità. Visitandola si comprende quanto la Campania borbonica fosse capace di trasformare il paesaggio in arte e la residenza in un luogo d’anima.
Foto copertina di N i c o l a – https://www.flickr.com/photos/15216811@N06/15793410619/, CC BY 2.0, Collegamento.