Architetti spagnoli del barocco

In Spagna il barocco, insieme al Rinascimento, costituisce il cosiddetto “siglo de oro”, periodo che va dagli inizi del Cinquecento a tutto il Seicento compreso. In realtà il XVI secolo per la penisola iberica è stato molto fiorente, con grandi slanci sia culturali che sociali mentre il periodo del barocco, che copre il XVII secolo, è coinciso con lo stato di decadenza del regno di Filippo III.

Per questo non ci sono grandi e significative opere architettoniche che lo esprimono, ad esclusione dei progetti decorativi realizzati in particolare sulle facciate delle chiese. Sotto il regno di Filippo II furono costruite opere come il monastero dell’Escorial e la cattedrale di Valladolid ma gli architetti spagnoli del barocco furono costretti ad operare in un contesto storico-economico ben diverso da quello precedente.

Tre architetti spagnoli del barocco

Artisti rappresentativi del barocco spagnolo sono stati Alonso Cano, Josè Benito Churriguera e Francisco Bautista, fondatori e seguaci della corrente del churriguerismo, uno stile che grazie alla sua semplicità e alla facilità di linguaggio venne esportato anche nelle colonie del Sud America. Gli edifici sacri più importanti del barocco spagnolo sono la chiesa di Santa Maria Magdalena a Granada, la cappella di Nostra Signora dei Desamparados di Valencia e la collegiata di San Isidoro a Madrid. In stile barocco furono realizzate anche molte chiese a Santiago de Compostela e la facciata del santuario dedicato a Sant’Ignacio de Loyola.

Alonso Cano

Alonso Cano nacque a Granada nel 1601 ed è considerato uno dei più grandi architetti spagnoli del barocco. Scultore, pittore, architetto e disegnatore, fu chiamato il “Michelangelo spagnolo” per le sue straordinarie doti artistiche. Mosse i primi passi nella bottega del padre, dove lavorò come architetto e scultore prima di affiancare nei lavori Juan Martinez Montanes. Dal 1616 sviluppò l’arte pittorica lavorando a Siviglia nella bottega del pittore manierista Francisco Pacheco dove conobbe anche Diego Velazquez.

Nel 1638 si reca a Madrid dove si dedica alla decorazione pittorica delle fabbriche reali e nel 1640 lavora alla corte di Filippo IV. Dopo un periodo burrascoso che lo costrinse a fuggire a Valencia venne richiamato a Madrid e diventò sopraintendente della cattedrale di Granada, sua città natale, dove visse fino alla morte avvenuta nel 1667.

La pittura di Cano si può suddividere in due fasi pittoriche: quella del primo periodo è ispirata al classicismo grazie alle influenze del maestro Pacheco e del Veronese, di cui conobbe i lavori eseguiti a Madrid. La seconda invece riproduce lo stile naturalistico di Velazquez, che Cano esprime con temi sacri arricchiti da elementi terreni. Ha progettato la facciata della cattedrale di Granada, una delle più importanti opere dell’architettura barocca, ed al suo interno sono conservate molti suoi lavori pittorici e scultorei.

Il suo capolavoro è una statua lignea policroma dell’Immacolata Concezione, realizzata nel 1655. Come architetto lavorò alla cattedrale di Toledo e progettò l’arco di Trionfo di Madrid. Anche la sua attività di scultore è stata intensa e produsse numerose opere lignee policrome dedicate alla devozione. In quest’arte trasse ispirazione prima da Montanes e successivamente dal Bernini.

José Benito Churriguera

José Benito de Churriguera è un altro dei maggiori architetti spagnoli del barocco nonché capostipite di una corrente chiamata Churriguerismo. Nacque a Madrid nel 1665 in una famiglia di artisti nella quale il padre era un importante ebanista e scultore nativo di Barcellona. E’ stato un grande architetto e scultore del XVII secolo che operò per sei anni, a partire dal 1690, come architetto alla corte del re Carlo II di Spagna. Tra i suoi primi lavori c’è il restauro della cappella del Sagrario all’interno della cattedrale di Segovia, datato 1689.

Lavorò poi per tre anni nella città di Salamanca alla costruzione di diversi altari nelle chiese più importanti. Inoltre si dedicò a diversi interventi nella chiesa domenicana di San Esteban, nel Municipio, nel collegio dei Gesuiti e nella cattedrale. Churriguera lavorò molto anche nella capitale spagnola dove iniziò a lavorare al palazzo dell’Accademia di San Fernando poi terminato dal fratello Alberto, alla cappella della chiesa di San Tommaso e alle facciate delle chiese di San Gaetano e San Sebastiano.

Come architetto diede vita ad un progetto innovativo e insolito, finanziato dal banchiere Goyeneche: quello di realizzare la città di Nuevo Batzan, una sorta di cittadella satellite di Madrid. Il lavoro che durò dal 1709 al 1713 era molto ambizioso e portò alla costruzione della chiesa e del palazzo seguendo un metodo urbano molto originale. In realtà si sarebbero dovuti realizzare anche quartieri residenziali e fabbriche che rimasero incompiuti. Lo stile artistico di Churriguera dava molta importanza alla decorazione e privilegiava un’ornamentazione molto ricca delle strutture architettoniche. L’artista mise insieme motivi decorativi gotici ed elementi barocchi, messicani e musulmani.

Francisco Bautista

Un altro grande architetto spagnolo del barocco è stato Francisco Bautista, nato a Murcia nel 1594 e morto a Madrid nel 1679. Religioso gesuita, adottò lo stile del manierismo italiano per realizzare grandi pale d’altare chiamate in spagnolo retablos. Fu incaricato nel 1628 di seguire come architetto il progetto della chiesa dei Gesuiti di Toledo, consacrata poi nel 1718, che oggi è dedicata a Sant’Ildefonso.

Seguace del Vignola, egli caratterizzò molte delle sue opere utilizzando insieme gli ordini dorico e ionico. Nel 1629 proseguì i lavori al Collegio Imperiale di Madrid, diventata poi collegiata Sant’Isidoro, occupandosi della realizzazione della facciata con le colonne che richiamano lo stile di Michelangelo. Le due costruzioni sono l’autentica espressione dell’architettura di Bautista, più accentuata nella chiesa di Madrid che mostra le nervature verticali della navata sulla facciata e nell’ultima parte del transetto. Anche le volte e le tribune sono più complesse e sovrapposte rispetto a quelle dell’edificio di Toledo, ad indicare disegni più ricchi e fastosi.

La sua capacità artistica ha avuto eco nel corso del tempo tanto che anche ad un secolo di distanza altri artisti lo presero ad imitazione, come si evince nelle chiesa di San Giacinto a Siviglia e in quella parrocchiale di Umbrete. Numerose e significative le opere di Bautista tra le quali la chiesa dei Commendadoras di Santiago edificata nel 1650, e la chiesa del Salvatore costruita a Madrid dal 1638 al 1665. Sempre nella capitale spagnola l’architetto si dedicò alla cappella dell’ospedale del terzo ordine francescano e alla chiesa del Sacramento.

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