Annibale Rigotti

Annibale Rigotti è stato un architetto di indiscusso valore. Nato e morto a Torino (1870 – 1968), iniziò la sua vita professionale vestendo i panni del docente. Furono parecchi gli istituti in cui insegnò disegno e materie affini. Il professore fu anche un fidato collaboratore di Crescentino Caselli e di Carlo Ceppi.

Recatosi nel 1893 in Turchia, a Costantinopoli per l’esattezza, si occupò dei progetti da eseguire in previsione dell’Esposizione Agricolo-Industriale Ottomana. La sua esperienza all’estero non si limitò soltanto a questa zona del mondo. Annibale Rigotti lavorò per esempio anche in Bulgaria ed a Bangkok. Questa sua tendenza a viaggiare in qualche modo traspare nelle opere che il professore costruì in Italia. Le stesse tradiscono anche una certa ammirazione per l’architettura tedesca ed in particolare per le idee di Otto Wagner.

Ciò non significa che il professore non riuscisse ad esprimere pienamente nelle creazioni individuali la sua personalità o che non riuscisse ad approcciarsi al mondo dell’architettura con un certo estro creativo. Una costante della sua progettazione, potremmo dire una firma, è ad esempio il disegno artistico. Evidente è poi la sua intelligenza progettuale, intelligenza che ha concesso all’architetto torinese di porre in strettissima relazione il mondo dell’architettura, dell’edilizia pubblica e privata nonché dell’arte in tutte le sue sfaccettature.

Annibale Rigotti restò operativo sino al 1961, anno in cui lasciò al mondo la sua ultima opera: il Palazzo Vela di Torino, realizzato a quattro mani insieme al figlio Giorgio.


Foto copertina di CC BY-SA 3.0, Collegamento.

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