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Legno per pergole: guida alla scelta del materiale giusto

Scegliere il legno per pergole è un passaggio fondamentale per chi desidera creare uno spazio esterno accogliente, durevole e integrato con l’ambiente circostante. Il legno, materiale vivo e naturale, conferisce calore visivo, resistenza strutturale e un impatto estetico che pochi materiali riescono a eguagliare. Comprendere le sue caratteristiche, le differenze tra le varie tipologie e i trattamenti adeguati è essenziale per garantire stabilità nel tempo e ridurre al minimo la manutenzione.

Una pergola in legno non è solo un complemento d’arredo, ma un vero elemento architettonico che migliora la vivibilità degli spazi esterni. La scelta del materiale determina durata, resistenza agli agenti atmosferici e impatto ambientale della struttura. Oltre il 70% dei proprietari di case preferisce il legno per pergole rispetto ai metalli o ai materiali compositi, per motivi estetici e di sostenibilità.

Una corretta protezione superficiale può prolungare la vita utile del legno di oltre 15 anni, a seconda della specie e del grado di esposizione. L’attenzione alla scelta iniziale del materiale e alla sua cura nel tempo è quindi un investimento concreto.

Tipi di legno adatti per pergole

Scegliere il tipo di legno corretto significa trovare il giusto equilibrio tra prestazioni meccaniche, resistenza naturale e estetica. Ogni tipologia ha caratteristiche uniche e comportamenti differenti rispetto a clima, esposizione e manutenzione.

Legno massello

Il legno massello proviene da un unico tronco lavorato. È apprezzato per la sua naturalezza e per le venature uniche, ma risente maggiormente dei cambiamenti di temperatura e umidità. Può subire fessurazioni o deformazioni se non adeguatamente stagionato.

Le essenze più utilizzate sono abete, pino e rovere, adatte per pergole di piccole e medie dimensioni. Un buon massello deve essere essiccato in forno e trattato con impregnanti idrorepellenti. Questo materiale è consigliato quando si punta a un effetto rustico o artigianale.

Legno lamellare

Il legno lamellare è formato da più lamelle di legno incollate con resine strutturali, con fibre parallele. Questa tecnologia consente di ottenere travi di grandi dimensioni con stabilità superiore e minori deformazioni.
Tra i vantaggi principali:

  • Elevata resistenza meccanica rispetto al massello

  • Minore rischio di crepe e torsioni

  • Possibilità di realizzare forme curve o archi

  • Migliore comportamento al fuoco, grazie alla combustione progressiva dello strato esterno

È ideale per pergole ampie, strutture addossate o coperture continue. Il lamellare di classe GL24h o superiore offre ottimi risultati strutturali e durabilità nel tempo.

Legni naturalmente resistenti (cedro, larice, teak…)

Alcune specie legnose possiedono una resistenza intrinseca all’umidità, agli insetti e ai funghi. Sono legni che richiedono meno interventi protettivi e risultano adatti a contesti climatici difficili.

  • Larice: diffuso e resistente, con ottimo equilibrio tra prezzo e durabilità.

  • Cedro rosso: pregiato, aromatico, leggero ma molto stabile.

  • Teak e iroko: legni tropicali densi e oleosi, perfetti per zone marine.

  • Quercia: elegante e durevole, ma più pesante e costosa.

Il termotrattamento può aumentare la stabilità del legno e ridurne l’assorbimento di umidità, un vantaggio significativo per pergole in zone costiere o umide.

Caratteristiche tecniche da considerare

La qualità strutturale del legno incide direttamente su sicurezza, resistenza e longevità della pergola. Valutare i parametri tecnici consente di scegliere un materiale performante e conforme alle norme vigenti.

Classe meccanica e qualità del legno

Ogni legno è classificato per resistenza meccanica, indicata da sigle come C24 per il massello o GL24h/GL28c per il lamellare. Queste classi rappresentano la capacità del legno di sopportare carichi e sollecitazioni. Per pergole soggette a vento o neve è consigliabile non scendere sotto la classe C24. Un legno certificato PEFC o FSC garantisce anche provenienza sostenibile e controllata.

Sezioni, luci e dimensionamento

Le sezioni dei travi e la distanza tra gli appoggi vanno calcolate in base ai carichi permanenti e variabili. In media, per travi di 3-4 metri, si impiegano sezioni 12×12 cm, ma ogni progetto deve essere verificato in base alla zona climatica e alla tipologia di copertura. Un professionista può calcolare il corretto dimensionamento secondo le norme UNI EN 1995-1-1 (Eurocodice 5) per le strutture in legno.

Trattamenti e protezioni per esterni

L’esposizione ai raggi UV, alla pioggia e all’umidità rende indispensabile l’uso di impregnanti protettivi e vernici a micropori che permettono al legno di respirare.
Per una protezione ottimale:

  • Applicare un fondo antimuffa e antitarlo.

  • Rifinire con oli o vernici all’acqua resistenti ai raggi solari.

  • Ripetere il trattamento ogni 12 mesi, o 6 nei climi umidi.

Secondo un’indagine pubblicata da Green Building Council Italia, il legno trattato correttamente riduce del 30% il rischio di degrado strutturale nei primi 10 anni di vita.

Normative e permessi per pergole in legno

Ogni pergola è un’opera edilizia e deve rispettare specifiche norme urbanistiche. Ignorare questi aspetti può comportare sanzioni o obbligo di rimozione.

Edilizia libera o titolo abilitativo

Una pergola leggera e smontabile, priva di fondazioni permanenti, rientra generalmente nell’edilizia libera secondo il Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020). Non serve presentare permessi edilizi, ma è bene comunicare l’intervento se si vive in condominio o in zona vincolata.

Quando serve permesso

Serve una SCIA o un permesso di costruire se la pergola è stabilmente ancorata al suolo, coperta da elementi rigidi o se modifica visibilmente l’estetica dell’edificio. Le coperture con vetrate o lamelle motorizzate sono considerate opere permanenti.

Vincoli paesaggistici e regolamenti

In aree vincolate (centri storici, zone rurali tutelate) la Soprintendenza può richiedere materiali, colori e proporzioni specifiche. È sempre consigliabile verificare con l’ufficio tecnico comunale prima di iniziare i lavori.

Manutenzione per aumentare la durabilità

La longevità del legno dipende dalla costanza nella manutenzione e dall’attenzione ai dettagli.

  • Pulizia e cicli protettivi – Eliminare periodicamente polvere, foglie e residui aiuta a mantenere la superficie traspirante. Applicare impregnanti o oli naturali ogni 6-12 mesi mantiene l’elasticità delle fibre e la resistenza ai raggi UV.
  • Controlli e manutenzioni periodiche – Verificare la stabilità dei fissaggi, la presenza di micro-fessure e l’integrità dei trattamenti. Piccole crepe non compromettono la struttura, ma se trascurate possono permettere infiltrazioni d’acqua e generare marcescenza.
  • Riparazioni per usura o danni – Le riparazioni devono essere tempestive: legno danneggiato da funghi o insetti va carteggiato e trattato con prodotti antitarlo e fungicidi, poi protetto con vernice a base d’acqua o olio vegetale.

Costo e rapporto qualità/prezzo del legno

Conoscere i costi aiuta a valutare le alternative e a pianificare la manutenzione nel lungo periodo.

Prezzi dei materiali principali

  • Abete o pino impregnato: 25-45 €/m²

  • Larice o rovere: 60-90 €/m²

  • Lamellare GL24h: 80-120 €/m²

  • Teak o iroko: oltre 150 €/m²

I costi variano in base alla provenienza e ai trattamenti superficiali. Per una pergola standard 3×4 m si può stimare una spesa tra 1.000 e 3.000 euro, considerando legno, ferramenta, vernici e manodopera. Le strutture motorizzate o bioclimatiche superano facilmente i 5.000 euro.

Un pergolato in abete trattato richiede manutenzione frequente ma costi iniziali ridotti; una pergola in teak costa di più ma può durare anche 30 anni. Valutare il rapporto tra investimento iniziale e durata è la chiave per una scelta sostenibile.

Considerazioni finali

Una pergola in legno combina estetica, funzionalità e sostenibilità, ma solo una scelta consapevole del materiale e dei trattamenti può garantire risultati duraturi. Investire in legni certificati, correttamente trattati e posati a regola d’arte significa assicurarsi una struttura stabile, sicura e resistente alle intemperie per molti anni.

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